Sul Cervino si sposta Capanna Carrel

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Presentata, nel corso di una serata, la ristrutturazione che si conta di concludere nell'estate 2025

Data:

01 Marzo 2025

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Venerdì 28 febbraio 2025, a Valtournenche, sono stati illustrati al pubblico i dettagli del progetto per la ristrutturazione della Capanna Carrel, che sarà situata appena più in basso di quella storica, lungo la via italiana alla vetta del Cervino. Un intervento necessario e ambizioso che risponde alle sfide poste dal cambiamento climatico e dalla necessità di garantire maggiore sicurezza agli alpinisti.

La serata, introdotta dalla sindaco Elisa Cicco, ha visto la partecipazione di tecnici, progettisti e rappresentanti istituzionali che hanno illustrato i vari aspetti dell'intervento, avviato nel 2016 e che si auspica di concludere nell’estate 2025. «Oltre a tutti coloro che hanno collaborato a questo progetto, a ogni livello, un ringraziamento particolare va alla famiglia Maquignaz, per la concessione del terreno sul quale sorgerà la rinnovata struttura», ha specificato

L'assessore agli Affari europei della Regione autonoma Valle d'Aosta, Luciano Caveri, ha sottolineato come il progetto si inserisca in un più ampio quadro di adattamento ai cambiamenti climatici: «La montagna sta cambiando e, intorno al 2050, i cambiamenti saranno ancora più drastici. Ci sono due modi di reagire: negare o adattarsi. Ci si deve adattare rapidamente».

L’assessore Caveri ha evidenziato le numerose iniziative regionali in corso, dal monitoraggio della roccia su cui poggia la stazione di arrivo di Skyway, allo studio dell'evoluzione dei ghiacciai, fino alla sorveglianza dei rifugi. L'assessore ha anche accennato alla possibilità che la Valle d'Aosta, in futuro, possa diventare meta di persone in cerca di climi più miti rispetto ad altre aree italiane maggiormente colpite dal riscaldamento globale.

Laurent Nicoletta, presidente della Società delle Guide del Cervino, ha ripercorso la storia delle strutture di accoglienza degli alpinisti sul Cervino: dal primo bivacco alla Cravatta del 1864, passando per il bivacco alla Grand Tour del 1885, sostituito nel 1893 dalla Capanna Luigi Amedeo di Savoia (smontata nel 2004 e oggi esposta di fronte all'Ufficio Guide), fino all'attuale Capanna Jean-Antoine Carrel, costruita nel 1968 e ampliata negli anni Novanta.

Nicoletta ha chiarito che la struttura manterrà la sua funzione di capanna alpinistica e non diventerà un rifugio: «Dovrà essere più confortevole ma non più snaturata. Il nostro obiettivo è limitare l'accesso al Cervino, essendo certi che chi sale è in grado di farlo».

Michel Grosjacques, coordinatore del progetto, ha spiegato le motivazioni che hanno portato alla decisione di spostare la Capanna di alcuni metri rispetto alla posizione attuale: «Vi sono un problema di stabilità della roccia e un problema di caduta massi dei quali si è presa consapevolezza grazie agli studi dell'Università di Vienna e a tre perizie geologiche».

È stata effettuata una modellizzazione geotecnica dell'ammasso roccioso con una successiva previsione statistica del rischio di caduta massi. Le proiezioni traiettografiche relative a potenziali distacchi di blocchi fino a cinque metri cubi hanno evidenziato come la Capanna attuale si trovi in una zona ad alto rischio. La diversa posizione consentirà di ridurre questo rischio del 50%.

La Capanna sarà realizzata su una struttura portante in acciaio che fungerà da base e offrirà tre livelli: quello inferiore destinato ai depositi, quello intermedio per i servizi igienici e l'accesso principale, quello superiore per la parte abitativa. È prevista anche una piattaforma sulla quale un elicottero potrà posare il pattino per operazioni di soccorso.

Le fondazioni, già realizzate, consistono in barre d'acciaio profonde otto metri, in grado di resistere alle sollecitazioni del vento. Dal punto di vista impiantistico, la struttura sarà dotata di un piccolo impianto fotovoltaico, utilizzerà il gas per la cucina e avrà un gruppo elettrogeno di supporto. L'isolamento varierà tra i 16 e i 20 centimetri a seconda delle zone e sarà posizionata un’apparecchiatura di ventilazione meccanica controllata.

Benedetto Amodei e Cecilia De Marco hanno illustrato gli aspetti progettuali. La Capanna disporrà di 25 posti letto, con camere distinte per alpinisti e guide (che potranno diventare promiscue in caso di grande affluenza). Le guide avranno inoltre un'area riservata.

Dal punto di vista estetico, sono state previste linee oblique e forme spioventi completamente rivestite in lamiera, con grandi vetrate che offriranno una vista spettacolare dalla zona giorno e da parte della zona notte. «Ci siamo ispirati a un progetto mai realizzato dell'architetto Carlo Mollino», ha spiegato De Marco. I corpi di servizio saranno rivestiti in legno grigio, resistente all'invecchiamento e ben integrato con la lamiera soprastante.

I lavori, realizzati dalle società Chenevier e Besenval costruzioni, sono iniziati nel luglio 2024 con la realizzazione della piazzola per l'elicottero, la recinzione del cantiere e le perforazioni nella roccia compatta (nella zona è assente il permafrost). Sono state effettuate 40 perforazioni a nove metri di profondità, i plinti sono stati gettati e si è iniziato a montare il prefabbricato in acciaio.
A causa delle condizioni climatiche sfavorevoli, i lavori sono stati sospesi il 10 ottobre e riprenderanno, meteo permettendo, tra fine maggio e inizio giugno 2025. L'attuale Capanna Carrel serve da base logistica per la sicurezza degli operai, che lavorano sempre ancorati a una serie di linee vita.

Il progetto, inizialmente incluso in un programma Interreg Italia-Svizzera, ha subito ritardi a causa di problematiche legate alla proprietà della struttura e dei terreni, nonché a una serie di questioni amministrative. Dato che l'Interreg avrebbe dovuto essere completato entro il dicembre 2023, sono state individuate altre fonti di finanziamento: è stata stanziata una prima tranche di oltre 1,5 milioni di euro attingendo al Fondo Montagna, il Comune ha acceso un mutuo di 500mila euro e, nel 2024, la Regione ha stanziato ulteriori 2,1 milioni.

«Ci auguriamo che questa costruzione diventi un modello di sostenibilità e di gioco di squadra», ha concluso l'assessore Caveri. La sindaco Cicco ha aggiunto: «Vogliamo concludere questo progetto nella consapevolezza che la sua importanza va al di là del pur rilevante aspetto alpinistico».

Nel corso dei lavori, non sono previste ulteriori chiusure della via di accesso alla vetta del Cervino.

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Ultimo aggiornamento: 01/03/2025, 10:12

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